Le Avanguardie del 900

Derivato dal linguaggio militare - in cui indicava il reparto che precedeva il grosso di una colonna per spianargli la marcia - il termine avanguardia passò gradualmente in Francia (avant-garde) nella seconda metà del XIX secolo a identificare dapprima movimenti politici, poi, più in generale, tutti gli orientamenti culturali di tendenza progressista o comunque innovatrice nei confronti della tradizione e della cultura ufficiali.
Ben presto esso fu adottato dal settore delle arti figurative per indicare, non senza ambiguità, quei movimenti che volevano imporsi  come avanzati nei confronti della cultura accademica. Progressivamente il termine è venuto ad assumere connotazione sempre più precisa, per indicare un certo numero di correnti artistiche sviluppatesi nei primi decenni del Novecento. L’avanguardia in tal senso circoscrive un ben determinato periodo storico, che affonda le sue radici negli ultimi sprazzi del Simbolismo ottocentesco e si sviluppa attorno ai movimenti che presero il nome di Astrattismo, Cubismo, Dadaismo, Fauvismo, Futurismo e Surrealismo (per tali movimenti si parla più precisamente di avanguardie storiche, per distinguerli dalla neoavanguardia che si afferma nel secondo dopoguerra), operanti più o meno fino alla soglia degli anni trenta, estinguendosi progressivamente ma lasciando una profonda eredità nel costume e nel gusto.
Parigi, nel corso del XIX secolo, si era affermata come la capitale europea in campo artistico. Il fenomeno delle avanguardie storiche interessa invece tutta l’Europa, anche se Parigi continua a conservare un ruolo determinante nel campo artistico. Le prime due avanguardie sorsero infatti nella capitale francese. Nel 1905, si costituì il gruppo dei Fauves, che rappresenta il primo movimento di ispirazione espressionistica. Nello stesso anno l’Espressionismo si diffuse soprattutto in Germania e nei paesi nordici. Nel 1907, grazie a Picasso e Braque, sempre a Parigi sorse il movimento del Cubismo.


Le avanguardie storiche abbracceranno ogni tipo di espressione artistica e si caratterizzeranno per una comune esigenza di eversività, di sovversione nei confronti di strutture sociali ritenute ormai vecchie e logore, di distruzione come base di ogni rinnovamento che condurrà a gesti spesso clamorosi: per la prima volta l’artista rifiuta il suo pubblico, smette di adularlo e di servirlo, come più o meno aveva fatto in passato e, per certi versi,  lo insulta, lo pone di fronte a oggetti incomprensibili, opere illeggibili che mettono in discussione il concetto stesso di arte, prodotti nei quali domina soltanto la esigenza dell'artista di esprimere se stesso. Per realizzare tutto ciò le Avanguardie fecero della sperimentazione il loro metodo, operando in gruppi per abbattere ogni barriera tra le varie arti.

1905 Fauves, Francia


La pittura dei Fauves si caratterizzava per i colori violenti e accesi (Fauves vuol dire Belve), la semplificazione delle forme e l’assenza della prospettiva. I temi scelti saranno generalmente solari ed equilibrati.
Il suo principale esponente è stato HENRI MATISSE. La su originalità sta nell’essersi presto liberato  dall’imitazione della natura per esprimere ciò che egli vede e sente attraverso una forma essenziale del disegno e l’accostamento di colori puri.

Henri Matisse, Donna con cappello, 1905

Henri Matisse, La danza, 1909

1907 Die Brucke, Germania


Il gruppo Die Brucke (ll ponte) nacque nel 1907 per iniziativa di una piccola cerchia di artisti di Dresda. Il loro obiettivo era quello di esprimere il sentimento individuale dell’artista, coinvolgendo lo spettatore e deformando la rappresentazione della realtà.
Principale esponente dell’espressionismo e tra i fondatori del Die Brucke è ERNST LUDWIG KIRCHNER, che denunciano la sofferenza della condizione umana, si caratterizzano per i colori violenti e irreali, per le forme spigolose e semplificate e per una linea di contorno forte ed espressiva.

Ernst Ludwig Kirchner, Marcella, 1909

1907 Cubismo, Francia



Per i cubisti la realtà andava scomposta e ricomposta in un nuovo ordine che annullasse la differenza tra oggetti e spazio, rappresentandoli da diverse angolazioni che venivano ricomposte sulla tela. Gli oggetti vengono scomposti in forme geometriche elementari, la prospettiva viene abolita e si sperimentano tecniche che utilizzano più materiali esponendo le opere al tatto oltre che alla vista.
Il principale esponente del Cubismo è stato PABLO PICASSO uno dei maggiori artisti di tutti i tempi.

George Braque, Case ad Estaque, 1908

Pablo Picasso, Les demoiselles d'Avignone, 1907 
Pablo Picasso, Guernica, 1937

1909 Futurismo, Italia



Il Futurismo, prima avanguardia italiana, fu fondato a Milano dal poeta FILIPPO TOMMASO MARINETTI con il Manifesto del Futurismo, un programma operativo che vuole rompere polemicamente con la tradizione artistica del passato. Affascinati dal progresso, dalle nuove tecnologie e dalla bellezza della velocità e del movimento i Futuristi operano un fondamentale svecchiamento dell’arte italiana e per primi intuiscono il valore espressivo della pubblicità e dei mezzi di comunicazione di massa.
Trai i principali esponenti si ricordano UMBERTO BOCCIONI e GIACOMO BALLA.

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1911 Astrattismo, Germania




L’Astrattismo è tra i più importanti movimenti artistici del 900 perché rompe definitivamente con la tradizione dell’imitazione della realtà. L’arte astratta crea immagini che non appartengono alla nostra esperienza visiva, ma si esprime componendo liberamente linee, forme e colori, senza imitare la realtà concreta in cui noi viviamo. Questa composizione non è , però,  casuale, ma riflette precisi contenuti interiori e teorici.
Tra i fondatori dell’Astrattismo si ricordano VASILIJ KANDINSKIJ e PAUL KLEE che, con altri artisti, si riunirono in un gruppo chiamato il Cavaliere Azzurro (Der Blaue Reiter) contirbuendo a diffondere le teorie del movimento

Vassilij Kandinskij, Improvvisazione n°26, 1912 

Vassilij Kandinskij, Improvvisazione n°8, 1923

Paul Klee, Cupole bianche e rosse, 1914 

Paul Klee, strade principali e secondarie, 1929


1916 Dada, Svizzera



Fu il movimento più provocatorio delle avanguardie, al punto che il suo stesso nome non significa niente, ma è una parola scelta a caso. Il suo ideale, contrariamente all’organizzazione programmatica dei futiristi, è quello di non avere ideali. L’ interesse degli artisti Dada non è nel valore artistico dell’opera, ma nello shock che può realizzare nello spettatore. Per i dada tutto è arte e le loro opere vengono realizzate spesso con materiali di scarto per farle apparire volutamente brutte e inutili.
Tra gli esponenti più importanti ricordiamo HANS ARP e MARCEL DUCHAMP.

Marcel Duchamp, Ruota di bicicletta, 1913 

Marcel Duchamp, Fontana, 1917

1916 Metafisica, Italia


La Metafisica (ciò che è oltre l’apparenza materiale) utilizza gli strumenti tradizionali della pittura, come una rigorosa prospettiva, per trasmettere messaggi nuovi e altamente suggestivi. Le loro immagini mostrano una realtà solo apparentemente simile a quella che conosciamo: la luce è irreale, i colori innaturali e al prospettiva volutamente deformata. Inoltre l’inserimento di elementi fantastici e volutamente fuori scala o fuori posto contribuisce a creare un’atmosfera suggestiva di silenzio e solitudine
Tra i fondatori di questo movimento ricordiamo i pittori GIORGIO DE CHIRICO e CARLO CARRÀ. 

Giorgio De Chirico, Le muse inquietanti, 1917

1916 Neoplasticismo, Olanda


Questa corrente, nasce con la pubblicazione del primo numero della rivista De Stijl (lo stile) fondata dal pittore Theo Van Doesburg. La loro è una forma di espressione astratta, geometria ed essenziale che rifiuta la distinzione tra le arti (si occuperanno, infatti, anche di architettura e arredamento) ricercando la natura essenziale delle cose nel rigore formale dell’angolo retto e nell’armonia compositiva di colori primari (rosso, giallo e blu) e non colori (bianco, nero e grigio).
Tra i principali esponenti di questo movimento si ricordano il pittore PIET MONDRIAN e l’architetto GERRIT RIETVELD.

Piet Mondrian, Composizione A, 1923

Ferrit Rietveld, casa Schrroeder, 1924

1923 Surrealismo, Belgio e Spagna





Il Surrealismo, profondamente influenzato dalla nascita della psicanalisi,  è il tentativo di mettere in evidenza l’io interiore in piena libertà, senza i condizionamenti della ragione. Per questo i surrealisti
 riprendono dal Dada il tema della libertà totale da ogni condizionamento e si ispireranno al mondo dei sogni e della fantasia per esprimere l’essenza più intima della realtà.
Tra i principali esponenti di questo movimento si possono annoverare RENÈ MAGRITTE e SALVADOR DALÌ.

Renè Magritte, Ceci n'est pas une pipe, 1928

Salvador Dalì. La persistenza della memoria, 1931





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